SCULTURE E
INSTALLAZIONI



Filippo
"Filippo è il nome che ho dato al mio primo bastone per non vedenti. Avevo 30 anni, quando sono sprofondata nel buio, anche dell’anima. In quel preciso istante dovevo decidere se restare in un angolo a commiserarmi o riprendere a vivere, senza la vista. Il 7 luglio 2008 è arrivato lui! Quasi a suggellare la mia discesa agli inferi. E nell’attimo che ho battezzato Filippo e l’ho trasformato in un amico a cui affidarmi che è iniziato un lungo percorso di accettazione che mi ha consentito di riemergere e riconquistare la mia libertà e autonomia. Importa poco dove si trovi il coraggio di affrontare le proprie paure e ricominciare, superando i limiti autoimposti. L’essenziale è trovarlo e imparare che la vita è un’avventura preziosa che va vissuta pienamente, con gioia e gratitudine, fino all’ultimo respiro, vero Filippo? Tua Patrizia " Installazione Artista Paola Arrigoni Vita vissuta di Patrizia Fedrighi (Anno 2024)

Bulimia
Tela. Tecnica mista: carte di caramelle, vetro e resina. Anno 2024 L'opera "Bulimia" esplora in modo profondo e intimo le complessità della memoria e del dolore umano. Le carte intrappolate nella resina e le caramelle di vetro colorate simboleggiano la fragilità e l'attrattiva della vita, richiamando l'attenzione sul peso del passato e sulle esperienze che ci schiacciano. L'autore invita a considerare la bulimia non solo come un disturbo alimentare, ma come un riflesso di una società consumista in cerca di gratificazioni immediate, spingendo a una riflessione su come ci relazioniamo con il cibo e la nostra esistenza. Quest'opera diventa così uno strumento di introspezione e critica sociale, esortando a fermarsi e a confrontarsi con le proprie emozioni.


ApertaMente
Scultura 100 x 29 x 22 cm, tecnica mista. Anno 2022 Rappresenta la resilienza e la forza delle donne di rinascere dopo le sfide e le difficoltà della vita. Realizzata utilizzando un legno spiaggiato trasformato in roccia, la scultura è caratterizzata da una struttura che sovrasta in modo leggero un lembo di mare limpido cheriflette stelle di luce in una piccola grotta. Questa immagine evoca un senso di sorprendente bellezza e potenza, simboleggiando la capacità delle donne di trovare la luce anche nei momenti più bui e di emergere più forti e luminose che mai.


Amore finito!
Il titolo del quadro è “Amore finito” e si presenta come una reinterpretazione audace e ironica dell'iconico dipinto “Dama con l’ermellino” di Leonardo da Vinci. È un viaggio emozionale che esplora i temi dell'amore, della perdita e della straordinaria rinascita. La dama trasforma l’ermellino in una pelliccia, indossandolo in un manicotto e nel pon pon e sostituendolo con un agnellino. Volevo far riflettere su come i simboli dell’amore possano trasformarsi e reinventarsi nel corso del tempo. Ma l’agnellino non è solo un surrogato dell’ermellino; rappresenta una concezione dell’amore fresca e dinamica, capace di rinascere anche dopo le ferite più profonde. Il ciondolo con l’invito a contattare Leonardo in caso di smarrimento aggiunge una nota di umorismo. Il titolo “Amore finito” racchiude in sé una straordinaria dualità: da una parte evoca una conclusione, dall'altra promette un'illuminante opportunità di ricominciare. Questa opera è un vero e proprio tributo a chi ha conosciuto il dolore della separazione, sottolineando che ogni chiusura porta con sé il seme di una nuova apertura. "Amore finito!" non è soltanto un titolo provocatorio, ma un canto di incoraggiamento per tutti coloro che hanno amato e perduto, un abbraccio a chi ha trovato la forza di ricominciare. Un nuovo inizio non è solo un sogno, ma una necessità vitale. La dama, che ha scelto di accogliere l’agnellino al posto dell’ermellino, dimostra che l’amore autentico si reinventa, si trasforma e continua a ispirarci, anche in forme inaspettate. Con un sorriso e una riflessione, “Amore finito!” ci ricorda che ogni legame, per quanto fragile, ha la sua magia e che dietro ogni separazione si cela il potenziale di qualcosa di bello e nuovo. In definitiva, “Amore finito” ci sprona a riflettere su come l’amore sia un costante atto di trasformazione, insegnandoci ad abbracciare i cambiamenti e a scoprire la bellezza in ogni fase della nostra esistenza affettiva. L'opera ci invita a sognare, a ridere e, soprattutto, a rimanere aperti alle nuove possibilità che nascono anche dopo le esperienze più difficili.


Il labirinto della creatività
Quadro in poliuretano. Tecnica mista. Anno 2024 L'opera rappresenta il percorso del pensiero creativo, in cui l’artista si ritrova immersa in un labirinto di idee e ispirazioni, simboleggiato dalla pallina rossa che segue un intricato percorso. Pur essendo un quadro apparentemente gioioso e divertente, grazie all'uso della segnaletica di ‘un cantiere in corso giocattolo’ per rappresentare gli ostacoli e le difficoltà che un artista deve superare durante il processo creativo, affronta tali sfide sempre con grande ironia e divertimento. Se si osservano i dettagli, si può notare che ci sono diversi livelli nel quadro ed inoltre la pallina rossa deve arrampicarsi su delle pareti con il rischio di tornare indietro più volte, dimostrando che è necessaria perseveranza, metodo, costanza, duro lavoro e la volontà di non arrendersi mai per riuscire a procedere.


Così è la vita
Tela cm. 50 x 40 Tecnica mista Anno 2022 Questa opera suggerisce che la fragilità e la vulnerabilità fanno parte integrante dell'esistenza umana. Le impronte dei piedi dell'artista rappresentano il passare del tempo e l'impatto che le nostre azioni hanno sulla nostra esistenza. Ci fanno riflettere su quanto sia fugace e preziosa la nostra esistenza, spingendoci a considerare attentamente il modo in cui agiamo e interagiamo con il mondo intorno a noi. Siamo spinti a provare compassione ed empatia per gli altri, poiché comprendiamo che tutti siamo soggetti agli stessi destini e alle stesse difficoltà. Ci invita a porci domande sul nostro ruolo nel mondo e sulle relazioni che abbiamo con gli altri. In definitiva, questa opera ci invita a guardare dentro di noi, a riflettere sulla nostra esistenza e sul modo in cui possiamo contribuire a rendere questo mondo un luogo migliore. Ci ricorda che, nonostante la fragilità e la vulnerabilità che ci accomunano, abbiamo il potere di trasformare e plasmare la nostra esistenza in un viaggio significativo e appagante da vivere in armonia con gli altri.


Io vivo qui
E’ una gabbia vintage, acquistata 25 anni fa a Tunisi Le pareti e il pavimento della gabbia sono disseminate di piccole riproduzioni dei quadri dell’artista, alcuni rappresentano il mare, la maggior parte sono astratti. Le opere sono posizionate sui cavalletti anch’essi in miniatura oppure appesi o appoggiati all’interno e all’esterno della gabbia. Sul trespolo, che è all’interno della gabbia, in alto, al posto dell’uccellino c’è una fotografia dell’artista suddivisa a metà, una a colori e un’altra in bianco e nero che rappresenta le diverse parti della sua personalità. Non lasciamo che la gabbia ci inganni: non c'è una porta che ci impedisca di entrare o uscire. L’artista non è intrappolata, ma sceglie liberamente quando lasciare il suo rifugio creativo. L'assenza di limiti ci ricorda che l'arte non conosce catene o restrizioni. È un invito a non fermarsi alle apparenze, a cercare ciò che ci rende pienamente vivi. Nella ‘non gabbia’ l’artista mette a nudo la sua anima e vi invita a condividere il suo mondo


I sogni nel cassetto ti stanno cercando
Un vecchio cassetto marrone. Una struttura solida e stabile da dove fuoriescono delle onde di resina che trasportano delle piccole barchette di carta che rappresentano i sogni che avevamo tenuto chiusi e ora emergono con prepotenza. Queste barchette sono il frutto della nostra creatività, dei nostri sforzi incrollabili nel cercare una via. Sono il risultato di un'instancabile ricerca di opportunità, di una fiamma che arde dentro di noi e ci spinge a non arrenderci mai. Questa installazione è un'ode alla forza dei sogni, alla bellezza della ricerca e alla meraviglia di lasciarci trasportare dalle onde di un cassetto che finalmente si apre. Ricorda che nessun sogno è troppo grande, nessuna strada è sbagliata, perché alla fine ciò che conta davvero è il coraggio di seguirli e il desiderio ardente di realizzarli


Il Potere delle Parole
scultura 31 x 26 altezza - 30 Anno 2022 Un vero proiettile esploso che trapassa la scultura in resina perchè le parole possono causare un dolore emotivo molto forte, proprio come se ci avessero colpito fisicamente. Le parole possono mandarti in mille pezzi l’anima e il cuore. Il potere delle parole è infinito e travolgente e occorre massima cautela per non ferire gli altri perchè tutti conosciamo il dolore che si prova quando il proiettile è indirizzato a noi.


Olio su Teglia
"Olio su Teglia" (3 settembre2024) Ho utilizzato una vera teglia da forno macchiata di resina per evocare l'olio, diventando simbolo di un'epoca in cui l'apparenza regna sovrana. In un mondo dove un semplice post può trasformare un anonimo in celebrità, l'opera ci invita a riflettere sulla vacuità delle vite improntate solamente sull'immagine esteriore. La resina lucida rappresenta il frastuono di like e follower, riflettendo un mondo in continua evoluzione dove il reale valore è spesso nascosto. "Olio su Teglia" si propone come uno specchio della società contemporanea, incoraggiandoci a esplorare la profondità al di là della superficie. Con un tocco di ironia, l'opera esorta a individuare la sostanza nelle sembianze, sottolineando l’importanza di esperienze autentiche e relazioni genuine. Questa creazione stimola a diventare esploratori di vita, piuttosto che semplici spettatori, e invita a scoprire la vera bellezza delle interazioni significative. In sintesi, l'opera rappresenta un richiamo a guardare oltre le apparenze, evidenziando il potere dell'arte di generare sorriso e riflessione. Chi avrebbe mai pensato che una semplice teglia potesse custodire una simile profondità?


Il Dodo Rivive
L’artista ha utilizzato un carter vintage (un pezzo del motore ) di una vespa Piaggio che è stato pulito e ricoperto da una patina d’oro. Il leggendario Dodo era un uccello, incapace di volare, grande e paffuto molto simpatico, una creatura affascinante e ormai estinta. Ma è proprio in questo simbolo di estinzione che risiede la sua potenza, perché trasmette un messaggio di coraggio, di lotta contro le difficoltà più imponenti. L'installazione "Il Dodo rivive" è molto più di un'opera d'arte, è un inno alla vita, alla lotta contro l'impossibile. Il suo indomito messaggio di speranza ci affascina e ci afferra il cuore, lasciandoci con il desiderio irrefrenabile di conquistare le sfide più ardue che la vita ci riserva. Nella vita nulla, ma proprio nulla, è impossibile da realizzare! Proviamoci, con gioia.
